Oggi era il giorno di Conte per il voto di fiducia al Parlamento, e naturalmente, nel suo discorso, il neo-premier ha parlato anche di reddito di cittadinanza.
Il reddito di cittadinanza, come già spiegato anche da altre fonti governative, potrà essere inserito solo dopo che vi saranno delle modifiche alle agenzie per la disoccupazione. Queste dovranno essere riformate per rendere fattibile il sussidio.
Il motivo è semplice. Quello che viene chiamato impropriamente reddito di cittadinanza non altro, infatti, che un sussidio di disoccupazione. E quindi dovrà coordinarsi con le agenzie per l’impiego.
Non è infatti un reddito di cittadinanza vero e proprio, o un reddito di base, come è stato chiamato in altri esperimenti. Viene percepito indipendentemente dal fatto che si lavori o no.
Le parole di Conte
Questa situazione è percepibile dalle stesse parole del neo-premier: “L’obiettivo del Governo è assicurare un sostegno al reddito a favore delle famiglie più colpite dal disagio socio-economico. Il beneficio verrà commisurato alla composizione del nucleo famigliare. Sarà condizionato alla formazione professionale e al reinserimento lavorativo”.
Un reddito di cittadinanza invece, deve essere una entrata fissa per chiunque, lavoratore o no, per il solo fatto di essere un cittadino. Se ne dovrà discutere di nuovo, in futuro. Man mano che robotica e intelligenza artificiale sostituiranno l’uomo, non si potrà eevitare.
Intanto l’Italia si accontenta di mettersi al passo del resto dell’Europa, dove gli assegni per la disoccupazione sono la normalità, e non l’eccezione.