Edilizia
Lavoro

Lavoratori edili sempre più anziani

Il settore dell’edilizia soffre di anzianità dei lavoratori. È questa la denuncia dell’Ance, l’Associazione dei Giovani Imprenditori Edili, che nel suo ultimo rapporto indica come la crisi abbia tagliato fuori i giovani lavoratori dal settore, lasciando solo i più anziani. Un dato controtendenza, quello presentato ieri a Napoli.

I lavoratori edili sempre più vecchi

La crisi ha distrutto 600mila posti di lavoro, e a farne le spese sono stati i giovani. Quasi il 70% di quei dei al di sotto dei 35 anni ha peso il lavoro. Un dato che allarma gli imprenditori, che devono fare i conti con un corpo di occupati anziano, in un settore usurante.

Fare il lavoratore edile è certamente pesante, richiede energia, ma anche innovazione per affrontare l’edilizia del futuro, che sarà sempre più tecnologica.

Per questo, il problema non è solo di “fisico”, ma anche di “testa”. I giovani sono certamente più aperti alle novità tecnologiche con cui verranno costruiti i nuovi edifici. Nuovi materiali e nuovi concetti sono all’orizzonte. La richiesta per edifici a risparmio energetico, che sfruttino l’informatica, sarà sempre più alta.

Serviranno nuove competenze, difficili da chiedere agli ultracinquantenni. Prima del 2008, il 43% dei lavoratori edili erano giovani. Ora non ne restano che il 25%. Dai giovani ci si aspetta innovazione, e familiarità con le tecnologie più avanzate.

Nel complesso inoltre, i lavoratori edili sono più del 6% della forza lavoro generale. L’8% del Pil dipende da questo settore, che però invecchia sempre più. Non una notizia positiva dunque, per l’Italia.

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