In molti ignorano che la nuova Legge di Bilancio 2019, contiene una delle novità forse più a lungo attese: la Pace Fiscale.
Questa nuova misura, della quale tanto si era parlato e prevista dal contratto di Governo Lega-M5S, è divenuta legge grazie al decreto fiscale collegato alla legge di bilancio 2019.
In particolare, la pace fiscale è una misura che permetterà a famiglie ed imprese, di poter pagare il debito contratto con Agenzia delleEntrate, Equitalia e Inps, sulla base di aliquote sul proprio reddito, andando così a condonare eventuali sanzioni e ottenendo la pace con il fisco italiano anche per quanto riguarda verbali, accertamenti, e somme non dichiarate
Nello specifico, un contribuente, ha a disposizione differenti modalità attraverso le quali sanare definitivamente eventuali debiti con il fisco italiano:
- rottamazione ter: i cittadini e le imprese potranno richiedere per le cartelle emesse fino dal 2000 al 2017, la terza rottamazione di queste attraverso il pagamento del debito in 18 rate per 5 anni;
- stralcio di tutte quelle cartelle più vecchie, ovvero dal 2000 al 2010 ma che non superino i 1000 euro,
- sanatoria liti fiscali,
- sanatoria relativa alle irregolarità formali,
- debiti Iva.
Ad usufruire di questo condono, che poterà alle Pace fiscale saranno:
- imprese;
- famiglie;
- liberi professionisti;
- società;
che non hanno pagato cartelle e tasse. Tuttavia, rimangono ancora alcuni dubbi per quanto riguarda le aliquote che verranno stabilite dal Governo.
Si parla infatti di 3 differenti aliquote:
- 6%,
- 15%,
- 25%.
Anche se non è chiaro come verranno suddivise in base ai vari scaglioni: ciò deriva dal fatto che le somme da appianare hanno un tetto superiore ai 100 mila euro.
Scopo primario del governo, onde evitare che questa legge venga considerata come un maxi-condono, era quello di fornire aiuto a tutti quei contribuenti che, trovandosi in difficoltà, non riuscivano a mettersi in pari con il fisco.
Ma le entrate sarebbero state basse, ecco perché è cambiato il piano della Lega, aumentando il tetto ad 1 milione di euro, cifra che pare scenderà a 500 mila euro.
Quindi su circa 871 miliardi di euro di tasse non riscosse, le somme che si potranno recuperare realmente si attestano intorno ai 50 miliardi: anche se molti debitori hanno cartelle inferiore a 100 mila euro, i maggiori introiti verranno dai “grandi evasori” che hanno debiti oltre i 500 mila euro.
Altro punto da chiarire riguarderanno i conteziosi con il Fisco: attualmente sembra che verranno escluse dal condono le liti pendenti in Cassazione, mentre probabilmente rientreranno i procedimenti in primo o secondo grado.