La Cina fa un piccola passo verso la soluzione della guerra commerciale, a colpi di dazi, con gli Stati Uniti. Una piccola concessione per strizzare l’occhio all’America e far fare un bella bella figura al presidente Trump, senza fare grosse concessioni.
Le nuove tariffe
Dal 1° luglio il governo cinese porterà le tariffe sulle importazioni di autoveicoli dal 25 al 15%, e sui ricambi dal 10 al 6%.
Sembra una grande concessione, una sorta di bandiera bianca da parte cinese, ma in realtà non lo è. Nonostante il mercato cinese sia sempre più grandi per le case automobilistiche occidentali, si tratta ancora di una goccia nel mare cinese.
C’è anche da tenere in considerazione che si tratta di un mercato che ai cinesi interessa relativamente, visto che il futuro sarà quello dei trasporti pubblici, e che comunque, quasi tutte le grandi marche, producono in Cina, le auto destinate al mercato cinese.
Trump ha dunque ottenuto un finta vittoria, che però cercava per il suo elettorato. Il settore automobilistico era infatti oggetto spesso dei suoi tweet. Il confronto tra i dazi americani nel settore (2,5%) e quelli cinesi (25%), era sempre avanzato come esempio di quel “commercio stupido”, parte della dottrina del presidente avanzata a Davos.
E la vittoria di Pirro di Trump sarebbe ancor più effimea se fossero confermate le voci di corridoio che vedono, in cambio della mossa cinese, gli USA cancellare il bando alla Zte cinese.
La Zte è la terza produttrice mondiale di componenti per telecomunicazioni, che stava soffrendo moltissimo per il bando statunitense. Questa sarebbe invece una vera vittoria, stavolta cinese.