L’Unione Europea darà più fondi al sud del continente, tagliando quelli destinati ad est. Sono queste le ultime decisioni per il bilancio del 2021-2027. L’Italia, la Spagna e la Grecia avranno più soldi a disposizione, circa due miliardi e mezzo, ovvero il +6% di fondi strutturali di quanto preso finora.
Questo in conseguenza della crescita più bassa di questi paesi rispetto agli altri membri della UE.
Ovvero, siamo più poveri, rispetto agli altri, mentre l’est è cresciuto considerevolmente, rispetto a noi. Certo, si tratta di economie giovani, e quindi con mercati da sviluppare, ma hanno anche saputo spendere.
I numeri dell’Italia
L’Italia invece ha avuto il Pil più basso dell’Unione, e quindi vedrà aumentare i fondi di coesione destinati agli ultimi della classe. Ma la decisione di Bruxelles non è solo economica. C’è chi vede anche una sorta di punizione, per quei paesi dell’est che hanno scelto politiche poco filo-europee.
L’Europa perde però anche i 13 miliardi della Gran Bretagna, ormai avviata alla Brexit, e quindi chiama l’est europeo a un sacrificio.
Un taglio ai fondi strutturali pari a 1.279 miliardi di euro da spalmare fino al 2027, che rappresenta l’1,1% del Pil europeo. A subire delle riduzioni anche i fondi agricoli.
Saranno 330 i miliardi che arriveranno a tutti i paesi della UE, ma il taglio ai fondi sarà vicino al 10%, quasi tutto a danno dei paesi dell’est.
Ma non è solo il Pil ad essere il fattore per la distribuzione dei fondi. Da questo bilancio, saranno presi in considerazione i tassi di disoccupazione, la formazione professionale e l’immigrazione. Tutti fattori che dovrebbero (purtroppo) favorire l’Italia.