La Corte di Giustizia degli Stati Uniti ha dato il via libera alla fusione AT&T-Time Warner, “senza condizioni”, con grande dispiacere dell’amministrazione Trump.
Il no alla fusione del Presidente era già stato espresso in campagna elettorale, ma il giudice federale Richard J. Leon ha deciso per l’autorizzazione. Ora si formerà un colosso della comunicazione tra AT&T, che negli Stati Uniti è il primo fornitore di Pay Tv e intrattenimento via cavo, e il secondo operatore per i telefoni portatili, con il gigante di intrattenimento Time Warner, famosissimo per films, serie Tv e varie produzioni televisive, tra cui quelle informative della CNN.
La decisione della Corte
Il tribunale ha deciso di respingere l’opposizione del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti alla fusione. Lo stop dell’amministrazione Trump era arrivato alla fine del 2017, ma il giudice Leon ha giudicato infondato il pericolo alla concorrenza. La fusione da 85,4 miliardi di dollari si farà perché non c’è pericolo di rincari per gli abbonati.
La vigilanza della concorrenza, parte del Dipartimento della Giustizia, è uscita quindi battuta, e dovrà rinunciare alla sua battaglia.
Per Trump è una pesante sconfitta, soprattutto contro la CNN, di cui è da tempo acerrimo nemico.
Soddisfatta invece AT&T, come logico, che ha fondato nella fusione la sua lotta contro i colossi emergenti dell’intrattenimento di internet, come Netflix, che stanno conquistando sempre più mercato.
Un mercato in evoluzione, che l’avvento di internet sta modificando radicalmente, con nuovi concetti per gli utenti.