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Finanza

Lo spread sfonda i 170, poi torna sotto. Male Milano

L’apertura borsistica della mattinata sembra essere terrificante per l’Italia, con lo spread che arriva quasi a quota 173 punti base. Poi lo spread scende di nuovo a 169 punti. Un aumento del 3,29% rispetto alla chiusura di venerdì.

La politica italiana è in fermento, per questo nuovo rialzo dei rendimenti, di cui l’imputato numero uno è il contratto della Lega e M5S per la formazione di Governo.

Gli andamenti di oggi

In realtà, come abbiamo già detto nei giorni scorsi, lo spread aumenterà comunque. Questo quando la BCE interromperà il programma di acquisto dei titoli, che stanno drogando il mercato.

Oggi i bancari hanno aperto in sofferenza, per poi recuperare. Alla base di questo movimento altalenante non ci sono stavolta le voci di Claudio Borghi su MPS, ma lo stacco delle cedole di molte aziende quotate, tra cui Intesa Sanpaolo, che dopo una pessima apertura è schizzata a +1,36%.

D’altra parte, l’apertura iniziale negativa era dovuta più alle prese di profitto, dopo un ottimo primo trimestre della banca. Ne avevamo già parlato, e chiaramente, questa mattina, il mercato si è adeguato. Molti investitori, inizialmente, hanno voluto approfittare del momento, per incassare, ma a vedere l’andamento della seconda ora della seduta, hanno avuto ragione quelli che invece hanno scelto l’hold, per sfruttare la scia del bilancio più che positivo dei bancari che oggi distribuiscono i dividendi, come anche Banca Generali.

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