L’accordo di governo, il famoso contratto, a rimesso in moto le polemiche sul debito sovrano italiano e soprattutto ha posto i riflettori sul problema.
La soluzione, secondo la BCE, non sarà sicuramente la cancellazione del debito, ma due proposte di Mario Draghi, che però ha poco tempo per ottenere delle risposte dai membri UE, e dalla Germania in particolare. L’obbiettivo è non far saltare il banco (l’euro), ma tra 18 mesi, il mandato del presidente BCE scadrà, e passerà ad un tedesco.
Le proposte di Draghi
Il debito pubblico italiano è un problema serio, relegato nel silenzio degli ultimi anni dal programma di QE della Banca Centrale, che ha drogato sì il mercato, ma anche attenuato gli effetti degli spread, con l’acquisto di titoli.
Ma la miccia potrebbe riaccendersi all’improvviso, come dimostra l’impennata dello spread tra Btp e Bund degli ultimi giorni, e far saltare l’euro. Ipotesi che a Bruxelles non vogliono prendere in considerazione.
Mario Draghi ha pronte due proposte, che però troveranno sicuramente la netta opposizione tedesca. E per questo deve riuscire ad attuarne una prima della scadenza del suo mandato.
Alla riunione di ieri, la BCE ha fatto trapelare le due idee più concrete, per salvare i debiti sovrani dall’intransigenza tedesca, giudicata strategicamente inadeguata. Il “muoia Sansone con tutti i Filistei” non è infatti la soluzione del problema, secondo la logica.
Una linea troppo dura porterebbe solo ad una rottura dell’eurozona. Ecco dunque le due proposte: o istituzionalizzare l’intervento della BCE in caso di crisi di liquidità degli stati, o pianificare gli Eurobond. Addio dunque all’austerità, con un cambio di rotta rivoluzionario, rispetto alla prima fase della politica monetaria europea.