Il ministro dell’Economia indicato dalla Lega, Paolo Savona, avrebbe confidato a Giulio Tremonti l’intenzione di portare lo spread a 600 punti base, per forzare la mano all’Unione Europea.
Mettere la UE con le spalle al muro, per cambiare le regole sui vincoli. È questo il piano di Paolo Savona, e anche il motivo per cui il suo nome sarebbe poco gradito a Mattarella.
La rivelazione viene dal quotidiano nazionale Repubblica, in un articolo a firma di Goffredo De Marchis. Se l’indiscrezione fosse vera, l’Italia di Savona andrebbe allo scontro diretto con la UE, per ottenere delle modifiche alle regole finanziarie dei paesi, parte della campagna elettorale della Lega.
L’idea di Paolo Savona
L’idea di Paolo Savona è quella di costringere l’Unione Europea a cambiare le regole o a disintegrarsi. Uno spread italiano a 600 punti base porterebbe il nostro paese ad uscire dall’eurozona, a meno che non si cambino i vincoli.
Se l’Italia uscisse dall’Europa, darebbe il via alla disgregazione dell’Unione. L’unico modo per evitarla, sarebbe quello di un ripensamento delle regole. O l’Unione accetta la forzatura italiana, o muore. Sarebbe questa, in sostanza, la linea del nuovo, possibile, ministro economico italiano.
La Lega e il M5S, che prima volevano un uscita secca dall’eurozona, ora puntano a metterle pressione per riformare l’Unione.
Germania e UE non vedono affatto di buon occhio Paolo Savona, da sempre euroscettico. Questi stanno facendo pressioni sul capo dello Stato, Mattarella, affinché si scelga un ministro più europeista.
Ma il Presidente della Repubblica deve fare i conti anche sull’alleanza di Governo, che si basa proprio sull’accordo raggiunto per il premier e il dicastero dell’economia.