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Economia

Moneta parallela italiana per risolvere il problema del debito

La moneta parallela è una delle idea presenti nel contratto di Governo per risolvere il problema del debito. Ne parla anche il New York Times, intervistando il manager di Astellon Capital Partners, uno di quei fondi di investimento della City che ha scommesso al ribasso sullo spread.

Come funzionerebbe una moneta parallela

Una moneta parallela non è una novità storica, per i paesi occidentali. La usarono anche gli Stati Uniti, quando durante a guerra di Secessione, il presidente Lincoln varò il programma dei Greenback, che sarebbero stati utilizzati fino all’inizio del Novecento.

La moneta parallela è fonte di grandi preoccupazioni, per gli investitori, quando si tratta di una moneta emessa sullo stile dei Greenback. Una moneta emessa direttamente dallo stato, senza la monetizzazione del debito.

Ma non sarà questo il caso italiano, se l’idea è quella dei mini-bot di Claudio Borghi. Non si tratterebbe infatti di una vera moneta parallela, ma di tagli di titoli molto piccoli, nella speranza che questi inizino a circolare come se fosse del denaro contante.

Un escamotage per emettere moneta, senza violare i trattati europei. Ma si tratterebbe comunque di un debito?

La situazione è per il momento ancora molto confusa. I mini-bot sarebbero stampati dalla Zecca dello Stato, che li userebbe per pagare i propri debiti. Ma risulterebbero comunque dei mini-titoli da onorare, in caso il titolare li volesse scontare. E inoltre potrebbero dare vita ad un mercato parallelo dei titoli.

Il Governo insomma, deve ancora chiarire molto sul modello di emissione, distribuzione e riscatto di questa forma di debito che intende creare.

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